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Prova biologica e indagine giudiziariaMartedì 13 dicembre 2011, ore 20,30Evento trasmesso in diretta su Internet: www.scicafe.eu/webTv Guarda la registrazione I progressi tecnologici dell'ultimo ventennio sono stati così dirompenti da poter facilmente alimentare il mito della certezza della "evidence" e certezza correlata del giudizio. Il confronto di questo mito con la realtà del mondo giudiziario porta a conclusioni forse un po' diverse. L'analisi tecnica condotta sulla scena del crimine acquista un ruolo determinante e un controllo metodologico deve dunque accompagnare tutte le fasi che porteranno alla formazione della prova, dalla ricerca dell'indizio biologico, alla sua repertazione, al trasferimento in laboratorio, all'analisi. È forse in questa fase che permangono difficoltà di dialogo fra la scienza biologica ed il diritto, che, in alcune situazioni, si tramutano in una non condivisione di scelte e di strategie. Le ragioni delle difficoltà che si incontrano nella valutazione della prova scientifica in ambito processuale sono strettamente connesse alla natura stessa dell'accertamento giudiziario, che quasi mai può riprodurre in laboratorio gli accadimenti passati e che quindi costituisce necessariamente un cammino compiuto in retrospettiva, privo di certezze su quanto avvenuto in precedenza. Marina DoboszMarina Dobosz, biologa, è stata ricercatore presso l'Istituto di Medicina Legale della Facoltà di Medicina dell'UCSC di Roma nel periodo 2001-2005, attualmente ricopre il ruolo di professore associato presso l'Istituto di Medicina Legale della Facoltà di Medicina dell'Università di Perugia, ruolo confermato.L'attività di ricerca si è prevalentemente orientata nei confronti di temi di identificazione criminale mediante polimorfismi genetici e di identificazione del rapporto parentale. I suoi temi di ricerca si focalizzano sull'analisi della variabilità molecolare del DNA autosomico, nella specie umana e animale, del genoma mitocondriale e del cromosoma Y. Orlando VilloniOrlando Villoni è attualmente Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Roma; da 25 anni in magistratura e da 10 anni presso la Sezione GIP, ha svolto quasi sempre funzioni penali (per 6 anni anche da PM); nella funzione che attualmente ricopre, si è occupato per diversi anni di omicidi colposi, sotto forma di responsabilità professionale medica; in passato si è occupato anche di reati ambientali (curando anche l'uscita di alcune pubblicazioni) e di cooperazione giudiziaria internazionale in materia penale (presso il Ministero della Giustizia).torna alla pagina dei caffè scienza |
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