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I linguaggi delle scienzeMartedì 17 gennaio 2012, ore 20,30Evento trasmesso in diretta su Internet: www.scicafe.eu/webTv Guarda la registrazione Galileo sosteneva che l'universo "è scritto in lingua matematica" senza la quale "è impossibile a intenderne umanamente parola". Tuttavia la descrizione formale non esaurisce la conoscenza dei fenomeni e negli ultimi vent'anni si osserva il curioso ruolo giocato dal linguaggio metaforico (cui si è soliti pensare in relazione alla poesia) proprio nel pensiero scientifico. Molte parole della scienza recano in sé questa origine metaforica, basti pensare all'atomo e alla sua presunta indivisibilità. La relazione tra linguaggio comune e formalismo matematico, tra metafore e formule, non è fissa, ma varia nel tempo ed entro le diverse discipline. Così la fisica, piena di termini di derivazione metaforica, ha raggiunto una grande maturità nell'ambito della formalizzazione, ma fatica a trovare metafore e analogie per descrivere, ad esempio, i fenomeni quantistici. Di contro, la biologia, i cui sistemi complessi sono stati a lungo trattati in termini qualitativi, con un lessico denso di metafore costitutive, vive oggi uno sviluppo anche della descrizione matematica del vivente. Elena GagliassoDocente Associata di Filosofia della Scienza al Dipartimento di Filosofia dell'Università "La Sapienza" di Roma. Svolge la sua attività di ricerca in epistemologia delle scienze naturali, storia del pensiero biologico ed ecologico, filosofia della bioogia evoluzionista, con attenzione a modelli e metafore cognitivi e alle dinamiche scienza-società. Fa parte di numerosi boards di riviste nazionali ed internazionali, di master in storia e filosofia dell'etologia, di dottorati in Filosofia. È stata visiting professor all'ENS di Parisi e ha coordinato numerosi convegni internazionali, seminari e manifestazioni culturali. Tra i suoi ultimi libri ricordiamo "Scienza e scienziati: colloqui interdisciplinari" (con R. Memoli e M.E. Pontecorvo) (Milano 2011), "Metafore del vivente" (con G. Frezza) (Milano 2010), "Il genere nel paesaggio scientifico" (con F. Zucco) (Roma, 2007) e "Verso un'epistemologia del mondo vivente" (Milano 2001).Gianni Jona LasinioProfessore emerito alla "Sapienza" Università di Roma. Laureato in fisica a Roma nel 1956, ha lavorato all'Università di Chicago, al CERN a Ginevra, al Massachusetts Institute of Technology, all'Institut des Hautes Études Scientifiques e all'Università "Pierre et Marie Curie" di Parigi. È stato professore ordinario all'Università di Padova e all'Università di Roma "La Sapienza". Le sue ricerche hanno riguardato la fisica delle particelle elementari, la teoria dei campi quantistici e successivamente la meccanica statistica, in particolare lo studio dei fenomeni critici nelle transizioni di fase e degli stati lontani dall'equilibrio. In matematica ha contribuito alla teoria dei processi stocastici e alle loro applicazioni in fisica. Nel 2006 ha ricevuto il premio Feltrinelli e nel 2011 il premio "Dannie Heineman for Mathematical Physics" della American Physical Society. Ha fatto parte e fa parte tuttora del consiglio scientifico di istituzioni internazionali e del comitato editoriale di varie riviste internazionali.torna alla pagina dei caffè scienza |
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