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Neuroscienze e libero arbitrio

Martedì 25 novembre 2014, ore 20,30 presso la libreria asSaggi, via degli Etruschi 4

I sistemi legali in cui viviamo partono dal presupposto che le persone siano consapevoli di ciò che fanno e padrone delle proprie azioni. Tuttavia alcuni risultati ottenuti in diverse ricerche neuroscientifiche sembrano indicare che l'attività del nostro cervello cominci ben prima del momento in cui noi decidiamo intenzionalmente di eseguire un'azione. In un certo senso l'intenzionalità, ovvero la sensazione di eseguire una certa azione in risposta ad una volontà cosciente di agire, sarebbe una sorta di illusione che segue e non precede le nostre scelte. Inoltre la ricerca scientifica ha messo in evidenza come alcune patologie a carico di aree specifiche del cervello possano modificare il comportamento dell'uomo e condizionarne la mente. Ma se le cose stanno effettivamente così, si può dire che siamo responsabili di ciò che facciamo? In che modo dobbiamo tenere in considerazione i risultati degli esami fisioanatomici del cervello dell'imputato? Si può dire che esiste veramente un libero arbitrio? Ne parleremo con Andrea Lavazza, filosofo, e Giovanni Mirabella, neuroscienziato.

Andrea Lavazza

Andrea Lavazza è studioso di filosofia della mente, scienze cognitive e neuroetica in particolare, disciplina di cui è tra i promotori in Italia. È research fellow al Centro universitario internazionale di Arezzo e segretario della Società italiana di neuroetica. Oltre all'attività accademica, svolge un intenso lavoro di divulgazione dei temi di cui si occupa. Tra i suoi libri, "Il delitto del cervello. La mente tra scienza e diritto" (con L. Sammicheli, Codice Edizione) e "Manipolare la memoria. Scienza ed etica della rimozione dei ricordi" (Mondadori università).



Giovanni Mirabella

Giovanni Mirabella, laureato in Scienze Biologiche e dottorato in Neuroscienze Cognitive alla SISSA di Trieste, è ricercatore confermato in Fisiologia Umana presso l'Università La Sapienza. Uno dei suoi filoni di ricerca riguarda il legame tra l'attività elettrica del cervello e la genesi di movimenti "volontari" sia in soggetti sani che in pazienti affetti dal morbo di Parkinson ed in quelli affetti da epilessia farmaco resistente. In passato si è occupato delle basi neurali dell'attenzione e di quelli della plasticità cerebrale, ovvero del modo in cui il cervello si modifica in virtù delle esperienze vissute nel corso della propria esistenza. Dal 2007 è giornalista pubblicista ed ha collaborato con diverse testate (Le Scienze, Mente & Cervello, Il Venerdì di Repubblica, Quark, Il Sole 24 ore).



Letture consigliate
A. Lavazza, L. Sammicheli, "Il delitto del cervello", Codice
M. Gazzaniga, "Chi comanda?", Codice
I. Merzagora Betsos, "Colpevoli si nasce?", Cortina
P. Strata, "La strana coppia", Carocci
M.De Caro, "Quanto siamo responsabili?", Codice




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