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Azione e comprensione del linguaggio

Mercoledì 5 aprile 2017, ore 19,30 presso la libreria asSaggi, via degli Etruschi 4



Il linguaggio verbale è sia un filtro fra gli esseri umani e la realtà in cui vivono, sia un sistema di comunicazione che permette lo scambio di informazioni mediante segni (parole, frasi) che si possono combinare tra loro in modo così flessibile da permettere la generazione di infinite varianti. Pur possedendo anche gli animali non umani veri e propri sistemi semiotici, nessuno ha la complessità e la potenza espressiva della parola, suscettibile di usi simbolici e di astrazioni che appaiono fuori portata anche per le specie a noi più vicine. Data questa premessa non è affatto strano che i substrati neurali del linguaggio siano stati cercati in aree cerebrali di "alto livello", ovvero quelle sviluppatesi più recentemente nel corso dell'evoluzione. A lungo si è ritenuto che le rappresentazioni neurali dei concetti linguistici fossero amodali, ovvero svincolate dalle esperienze sensoriali e motorie. Tuttavia, questa visione è radicalmente cambiata in virtù di numerose scoperte che suggeriscono che almeno alcuni concetti linguistici sono per così dire "incarnati" nel nostro cervello. In altre parole si è scoperto che per comprendere un verbo di azione, ad esempio bussare, è necessaria l'attivazione degli schemi motori che normalmente ci permettono di eseguire quella stessa azione. Questa teoria, nota come teoria del linguaggio incarnato, ha conseguenze notevoli per il modo in cui possiamo spiegare la complessa sinergia fra produzione e comprensione della parola.
Di questa teoria discuteranno i due relatori, mettendo a confronto le differenti prospettive e metodologie della neurologia e della filosofia del linguaggio.

Stefano Gensini

è ordinario di Filosofia e teoria dei linguaggi nel Dipartimento di Filosofia della Sapienza, Università di Roma.
Si interessa di storia delle idee e filosofie linguistiche, di teorie della comunicazione, di aspetti della cognizione e comunicazione negli animali non umani. Cofondatore della Società di filosofia del linguaggio, dirige assieme a G.Manetti la rivista Bityri (Ets, Pisa). Fra i suoi ultimi lavori, Animal loquens (2010), Filosofie della comunicazione (2012), Apogeo e fine di Babele (2016).

Giovanni Mirabella

è ricercatore presso il Dipartimento di Anatomia e Istologia di La Sapienza ed è consulente presso l'ospedale Neuromed di Pozzilli.
Si occupa di vari argomenti che hanno come fulcro la pianificazione e la genesi delle azioni. In quest'ambito si è occupato di come il nostro cervello elabora stimoli linguistici che hanno a che fare con descrizioni di azioni. Su questo tema ha pubblicato vari capitoli di libri e articoli, tra cui recentemente uno dal titolo: Modulation of arm reaching movements during processing of arm/handed action verbs with and without emotional connotation sulla rivista Plos One.





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