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Zone di confine
Serata CosmicomicaAula Amaldi, Dipartimento di Fisica "Sapienza" Università di Roma, 5 aprile 2008Evento del festival Scienza3. con il prof. Paolo De Bernardis leggono Paolo M. Albani e Paola Lucidi suona Tommaso Castellani Parlare di cosmologia significa affrontare alcune grandi domande che l'uomo si è posto fin dagli albori della civiltà: l'universo è infinito o finito? Che vuol dire "è infinito"? E che vuol dire "è finito"? Se è finito, quanto è grande? Com'era nel lontano passato e come diventerà nel lontano futuro? Ogni risposta a domande del genere non può che essere parziale, eppure siamo arrivati a costruire teorie scientifiche anche su fenomeni così apparentemente difficili da indagare. Come? Ce ne parlerà il professor Paolo De Bernardis, uno dei più importanti astrofisici italiani. Lo spunto per avvicinarsi a una materia tanto ardua lo prendiamo dalle celebri "Cosmicomiche" di Italo Calvino, racconti fantastici che ricordano i miti cosmogonici. La lettura dei testi, variamente giocata e rimbalzata dalla musica, ci porterà con leggerezza verso il cuore di grandi interrogativi scientifici. Paolo De BernardisAstrofisico. Professore ordinario all'Università di Roma La Sapienza, i suoi principali campi di attività sono l'Astrofisica Sperimentale e la Cosmologia, ed in particolare lo studio della radiazione cosmica di fondo a microonde tramite esperimenti da pallone stratosferico.Ha vinto numerosi premi internazionali. Paolo M. AlbaniPaolo M. Albani, romano, si è impegnato da sempre in settori anche apparentemente lontani, dalla matematica alla musica, dalla chimica al teatro. Lasciato l'insegnamento, collabora con il Centro teatro educazione dell'Ente Teatrale Italiano e si occupa di conduzione di laboratori teatrali e di attività vicine.Paola LucidiNata e cresciuta a Roma, al suo lavoro nella scuola dell'infanzia alterna attività artistiche e sportive. Partecipa a differenti laboratori teatrali ed è stata in scena in alcuni teatri di Roma.Tommaso CastellaniAlla sua attività di scienziato e comunicatore scientifico affianca da sempre quella di musicista, e non perde occasione per fondere le due cose. Ha studiato pianoforte jazz con alcuni dei più importanti pianisti jazz del panorama italiano (Luca Mannutza, Andrea Beneventano) e si esibisce sia come solista che in gruppo. Ha lavorato occasionalmente come musicista per il teatro.<< indice attività |
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